condotto da Angela Peduto e Mariangela Pierantozzi
Tra l’ 800 e il 900, a partire dalla filosofia di Husserl e Heidegger, si creò un vasto e importante movimento di pensiero che avrebbe influenzato profondamente la psichiatria e la psicoterapia e che è noto come psichiatria fenomenologica.
Nel corso del 900 esso si sviluppò attraverso il lavoro di Jaspers, di Binswanger, di Minkowski, trovando in Italia interpreti di grande spessore come E. Borgna e D. Cargnello.
Pur nelle differenze tra i singoli Autori, uno stesso elemento caratterizza tutto questo movimento: fondandosi sull’ husserliano “andare verso le cose stesse” e sull ‘ heideggeriano “esserci-nel-mondo”, si tratta di avvicinarsi al malato senza pregiudizi e presupposti interpretativi per arrivare a cogliere la sua singolare, soggettiva, esperienza del mondo. Il rifiuto di oggettivare il paziente e di filtrarlo attraverso categorie precostituite, la pratica dell’ osservazione e dell’ ascolto, la volontà della scoperta dell’ altro nella molteplicità e originalità delle sue forme espressive, comprese quelle patologiche, sono i principi fondanti della psichiatria fenomenologica.
I rapporti tra psicoanalisi e fenomenologia sono complessi. Da un lato la fenomenologia respinge il sapere esplicativo in quanto frammenta l’ unità vivente del soggetto inteso come essere-nel-mondo. Essa pretende la pura comprensione. Dall’ altro lato la psicoanalisi non può rinunciare alla sua vocazione esplicativa, anche se la spiegazione psicoanalitica ha quello statuto tutto particolare che le è conferito dalla presenza dell’ inconscio. Tra l’ un progetto e l’ altro non c’ è accordo possibile. Per questo la psicoanalisi sarà contestata come forma di approccio alla sofferenza mentale. Esistono però importanti convergenze:entrambe condividono la convinzione che il soggetto porti con sé un segreto, qualcosa che non appare alla osservazione obbiettiva e lasciano, entrambe, i sintomi nel loro luogo naturale ed originario, nella vita unica ed irripetibile di ogni paziente.
In Italia il grande lavoro di Basaglia a Gorizia porterà , sull’ onda delle rivoluzioni sociali e politiche degli anni 60, alla legge 180 sulla chiusura dei manicomi. Basaglia era un intellettuale formato alla fenomenologia. La sua fu una critica radicale all’ istituzione psichiatrica e ai suoi usi oggettivanti e segreganti.
Introdurre alla fenomenologia è lo scopo di questo breve seminario: 5 incontri in cui dipaneremo un filo che va dai presupposti filosofici (Husserl, Heidegger, Merleau-Ponty) alla clinica dei grandi fenomenologi (Binswanger, Minkowski, Jaspers).
Al di là dei limiti della fenomenologia e del suo scacco quando da filosofia è diventata progetto di cura, pensiamo che l’ esplorazione di queste aree di pensiero resti importante per mantenere viva una pratica dell’ ascolto e dell’attenzione all’ alterità sempre fragile e sempre minacciata : una pratica della soggettività.
Sono previsti cinque incontri:
7 Maggio
4 Giugno
2 Luglio
1 Ottobre
3 Dicembre
Gli incontri si svolgeranno presso la sede della Associazione officinaMentis in Via G.Petroni, 9 – Bologna.
Il costo totale è di 150 euro più la quota d’iscrizione alla associazione per chi non fosse ancora socio (40 euro, 20 per studenti e specializzandi)
Leave a Reply